Esiste una descrizione del 1562 del manufatto palladiano compilata da Paolo Chiappino, segretario dell'Accademia. Dalla relazione si evince come il teatro all'antica, realizzato l'anno precedente da Palladio, sia utilizzato anche per la rappresentazione della Sofonisba di Trissino. Dalle misure registrate della frons scenae si deduce che Palladio si limita ad ampliare il vano della porta centrale conferendo maggior monumentalità al proscenio, in ossequio alla più importante scena tragica richiesta dal testo di Trissino. La relazione di Chiappino è utile anche per comprendere come Palladio risolva il nodo del raccordo tra proscenio e cavea.
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